Usanze pagane e tradizione cristiana si fondono in quella che è la più famosa e misteriosa celebrazione abruzzese: la Festa di San Domenico e il rito dei Serpari.
La celebrazione è dedicata a San Domenico Abate il quale, secondo una tradizione locale, si cavò un dente per donarlo alla popolazione che gli diede protezione e questo fece scaturire una fede che andò a soppiantare il culto pagano della Dea Angizia, protettrice dai veleni, tra cui quello dei serpenti.
I Serpari sono considerati gli eredi dei “ciaralli”, uomini rispettati che si credevano essere in grado di liberare le terre dalla presenza di bestie infestanti, tra cui soprattutto i serpenti. Per questo si crede che il Serparo sia immune dal morso del serpente catturato e che abbia assoluta padronanza sulle proprie bestie. Ed è proprio questa figura mitica che seguiremo in un incredibile viaggio fotografico alla scoperta di questa antica tradizione: lo accompagneremo tra le montagne che circondano Cocullo e rimarremo col fiato sospeso pronti a cogliere l’attimo in cui riuscirà a catturare un Cervone o un Biacco.
Il 1° maggio, data della festa, vedremo i Serpari aggirarsi per la piazza fin dalle prime ore del mattino, adornati dai serpenti che hanno catturato durante i mesi precedenti. Nel frattempo altri antichi riti propiziatori avvengono nella chiesa: i fedeli tirano con i denti la catena di una campanella per proteggersi dal mal di denti e poi raccolgono la terra benedetta per proteggere la propria casa.
A mezzogiorno la statua del Santo viene portata in processione, ricoperta dai serpenti e toccata da tutti i fedeli.
Alla fine della celebrazione ogni serpente viene rimesso in libertà nello stesso punto in cui è stato catturato.
Ritrovo a Cocullo entro le ore 12, dove pranzeremo insieme per conoscerci e presentare il workshop.
Dopo pranzo, se il meteo lo permette, seguiremo un Serparo tra le montagne del parco d’Abruzzo alla ricerca di serpenti da catturare. Il risultato di questa attività è sempre imprevedibile. I Serpari sono nativi di Cocullo e conoscono molto bene il territorio e i serpenti ma quest’ultimi sono esseri liberi che vivono nascosti tra le rocce e la vegetazione. Sperimenteremo, insieme l’emozione della caccia e starà a noi essere pronti a scattare nel caso fortunato in cui il Serparo si tuffi a catturare la sua preda.
Terminata la spedizione, ci trasferiremo a Scanno dove alloggeremo.
Revisione degli scatti e cena di gruppo in albergo.
Dopo colazione, se il meteo lo permette, ci avventureremo in una seconda spedizione di caccia e poi ci trasferiremo a Cocullo per vedere e documentare il lavoro degli erpetologi e come il paese si prepara per la festa.
Ogni Serparo porta i serpenti catturati ad essere visitati dagli erpetologi. Nel 2007, infatti, è nato il progetto di conservazione della specie che vede erpetologi e Serpari in uno scambio reciproco di informazioni. La fusione di queste conoscenze ha lo scopo di aumentare le notizie sulla biologia delle specie di serpenti e quindi la possibilità di conservarle. Avremo la possibilità di fotografare questi momenti molto particolari in cui gli animali vengono identificati, misurati, pesati e visitati.
Pranzo libero.
Il pomeriggio lo dedicheremo alla visita di Scanno, conosciuto come il “Paese dei fotografi”. Tra queste antiche strade sono passati, infatti, i grandi della fotografia come come Henri Cartier Bresson, Hilde Lotz Bauer e Mario Giacomelli. Qui avremo la possibilità di girare tra i vicoli, immortalare le donne di Scanno nei loro inconfondibili abiti tradizionali, fotografare gli scorci più suggestivi e le consuete scene di quotidianità.
Successivamente torneremo in albergo per la revisione degli scatti e la prima sessione dedicata all’editing.
Cena di gruppo in albergo.
Ore 7:30 ritrovo e trasferimento a Cocullo. Cocullo è un paese di 200 persone che durante questa festa accoglie 15.000 tra credenti, curiosi e pellegrini. Sarà dunque una giornata all’insegna del reportage nella sua accezione più vera: trovarsi al momento giusto al posto giusto per catturare gli attimi che racconteranno la Festa di San Domenico e il rito dei Serpari dal vostro personale punto di vista.
Avremo l’occasione di fotografare i credenti in chiesa mentre eseguono i riti propiziatori, le ragazze che si preparano indossando i vestiti d’epoca, si agghindano di serpenti e portano sulla testa una grande cesta con dentro i ciambellati. Seguiremo i Serpari che faranno la loro apparizione fin dalle prima ore del mattino con i loro serpenti attorcigliati al collo e alla braccia e, dopo che sarà passata la fanfara, vedremo la statua di San Domenico uscire dalla chiesa ed essere ricoperta di serpenti per poi essere portata in processione tra le strade di Cocullo.
Revisione degli scatti e conclusione del workshop.
Nel caso non disponeste di un computer portatile è possibile fare richiesta di noleggio direttamente allo staff di Storyworks, con prezzi a partire da € 150,00 per il noleggio del dispositivo per tutta la durata del workshop
Il fotografo che vi accompagnerà usa un corredo Canon con lenti EF, che presterà volentieri in caso di necessità.
L’obiettivo di questo workshop è immergersi in una tradizione antica che è riuscita a rimanere immutata nei tempi e nei soggetti fino al giorno d’oggi. Il reportage, insieme alla fotografia di ritratto, è l’unico atteggiamento possibile per avvicinarsi ad una manifestazione di questo tipo e riuscire a portare a casa la propria storia fotografica. In questa esperienza avrete la possibilità di misurare la vostra azione fotografica in due contesti diametralmente opposti: prima sarà necessario rendere la vostra presenza silenziosa ed invisibile durante la caccia ai serpenti, poi dovrete riuscire a trovare la vostra inquadratura in una situazione concitata e molto affollata durante il giorno della cerimonia. Nel mezzo, tra queste due esperienze, potremo essere testimoni del lavoro degli erpetologi, che in una sala del comune di Cocullo ricevono e visitano i serpenti portati direttamente dai serpari per una importante operazione di monitoraggio delle specie e delle condizioni di vita degli animali.
Durante giornata della cerimonia avremo l’opportunità di assistere alla vestizione di due giovani con costumi tradizionali, un momento intimo e privato all’interno del quale dovremo muoverci con discrezione e sobrietà, per non disturbare ne condizionare le fasi della vestizione
Ma non solo: grazie alla sinergia con il Comune di Cocullo, questo workshop si pone l’obiettivo di contribuire alla conservazione della memoria storica di questa tradizione, sostenendola con le nostre fotografie e con un piccolo contributo economico. La realizzazione di questa festa, infatti, è possibile principalmente grazie alle donazioni volontarie delle persone affezionate al paese e alla tradizione di Cocullo.
Ora vedrai in anteprima le nuove storie che potrai raccontare con il tuo reportage, le promozioni riservate e tutte le novità dal mondo StoryWorks!
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