Terrificanti maschere diaboliche, mantelli di pelliccia sporchi e consunti, campanacci e catene sferraglianti, lunghe fruste di salice e rumori spaventosi: preparatevi per la notte più terrorizzante dell’anno!
I Krampus vi aspettano!
Terrificanti maschere diaboliche, mantelli di pelliccia sporchi e consunti, campanacci e catene sferraglianti, lunghe fruste di salice e rumori spaventosi: preparatevi per la notte più terrorizzante dell’anno!
I Krampus vi aspettano!
Il nostro soggetto, e la storia che lo circonda, è molto particolare.
Così come lo sono gli ambienti che attraverseremo nel percorso di avvicinamento alla sfilata serale di Velturno. Piccoli ed angusti, i laboratori dove nascono maschere e costumi, all’interno di paesi e vallate alto atesine, saranno una sfida alla capacità di sintesi fotografica.
La storia che racconteremo parte dal laboratorio di confezione dei costumi, all’interno del quale avremo modo di vedere un campionario molto vasto di “abbigliamento ed accessori” di stranissima fattura, oltre che alle postazioni di taglio, modellazione e cucitura. Il laboratorio di Patrik, il fabbricante di maschere, è anche questo un piccolo garage dove la difficoltà maggiore sarà riuscire a superare le sfidanti condizioni di luce e il poco spazio di manovra. L’azione di taglio e cucito, unita alle fasi di creazione della maschera dal blocco di legno di pino cembro, ci offriranno vari spunti fotografici per l’introduzione alla nostra storia.
La sfilata di Velturno è al buio, per le strade del paese illuminate solamente dai lampioni. Il corteo porta con se il fuoco, che come sorgente di luce scenografica è assolutamente interessante e difficile allo stesso tempo.
L’obiettivo quindi è scoprire una tradizione pluricentenaria che si interseca con la modernità, restituendo una narrazione fotografica che sarà difficile definire “banale” a prescindere, per la particolarità del soggetto e delle ambientazioni!
Ancora una volta la tradizione pagana e quella cristiana si uniscono in questa spaventosa celebrazione la cui origine si perde nella notte dei tempi e che ancora oggi viene festeggiata non solo in Italia settentrionale ma anche in Austria, Baviera, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovenia.
I Krampus sono dei diavoli travestiti che, durante le festività natalizie, accompagnano San Nicolò lungo le vie del paese per punire i bambini “cattivi” mentre il santo ricompensa quelli “buoni” con dolciumi. I Krampus, oltre a frustare la gente che incontrano con i ruten, fasci di rami di betulla, a volte hanno un sacco o un cestino legato alla schiena dove, secondo la leggenda, mettono i bambini cattivi che portano via.
Le origini di questa tradizione sono legate ai culti pagani pre-cristiani e alla venerazione del Dio Cornuto, assimilato poi al diavolo cristiano. Le figure dei Krampus, infatti, persistevano alla cristianizzazione della popolazione, così nel XVI secolo furono incorporati alle celebrazioni invernali cristiane e la chiesa, per giustificare la cristianizzazione di un culto pagano così distante dalla liturgia cattolica, inventò dal nulla una leggenda secondo la quale, nei periodi di carestia, i giovani dei piccoli paesi di montagna si travestivano usando pellicce e corna per terrorizzare i villaggi vicini e derubarli delle loro provviste. Dopo un po’ di tempo, però, i giovani si accorsero che tra di loro vi era un impostore: il diavolo in persona che, approfittando del suo reale aspetto diabolico, si era inserito nel gruppo. Venne dunque chiamato il vescovo San Nicolò per esorcizzare l’inquietante presenza. Sconfitto il diavolo, i giovani continuarono a sfilare travestiti per le vie del paese, per punire i bambini “cattivi”.
I Krampus indossano maschere di legno rigorosamente intagliate e dipinte a mano corredate da corna e vestono pesanti costumi fatti di pelliccia, anch’essi cuciti a mano. In questo emozionante e sorprendente viaggio fotografico, prima di incontrare i temibili Krampus e la loro ira, conosceremo gli artigiani che danno vita ai loro spaventosi costumi.
Ritrovo collettivo entro le ore 12:00 a Salorno (BZ).
Pranzeremo insieme per iniziare a conoscerci e presentare il programma del workshop fotografico.
Dopo pranzo visiteremo la sartoria di Norman e Thomas, la cui esperienza e maestria dà vita agli abiti dei Krampus.
Il fotografo docente vi accompagnerà durante questo primo lavoro fotografico, per aiutarvi ad approcciare la tecnica del reportage, con la quale costruirete la vostra storia sulla tradizione dei Krampus.
Dopo il lavoro sul campo ci dedicheremo alla selezione delle fotografie scattate e all’editing, processo fondamentale per costruire la propria narrazione fotografica.
Pernottamento a Salorno.
Dopo colazione partiremo alla volta di Nova Levante dove conosceremo Patrik, lo scultore che crea le maschere diaboliche e spaventose indossate dai Krampus.
Nel suo laboratorio le condizioni di scatto saranno sfidanti e il fotografo master vi guiderà per capire come trarre il meglio da ciò che vedrete accadere di fronte a voi.
Dopo pranzo ci sposteremo a Velturno, dove assisteremo alla sfilata dei Krampus per il paese.
Prima dell’inizio della sfilata avremo modo di seguire la vestizione dei Krampus che con fatica indossano i loro pesanti costumi.
Pernottamento a Velturno.
Dopo colazione, il fotografo master vi aiuterà a selezionare le foto migliori e più significative per costruire il vostro reportage fotografico con il quale, attraverso il vostro personale punto di vista, racconterete la tradizione dei Krampus.
Conclusione del workshop.
Nel caso non disponeste di un computer portatile è possibile fare richiesta di noleggio direttamente allo staff di StoryWorks, con prezzi a partire da € 150,00 per il noleggio del dispositivo per tutta la durata del workshop. (es. Mac Book 15″ con software installato)
Il fotografo che vi accompagnerà usa un corredo Canon con lenti EF, che presterà volentieri in caso di necessità.
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